OpenStreetMap per associazioni: concluso il percorso formativo

Si è concluso il 22 aprile l’ultimo percorso di formazione organizzato dal progetto AVATAR riguarda l’utilizzo di OpenStreetMap nelle Associazioni, come ad esempio, gruppi di Nordic Walking, CAI, scout e protezione civile.

Il percorso di formazione è organizzato con la collaborazione di Wikimedia Italia e tenuto dal relatore Matteo Zaffonato (coordinatore regionale veneto OSM Wikimedia Italia).

Ai due incontri di formazione hanno partecipato 14 persone appartenenti ad associazioni locali impegnate nella tutela e sviluppo del territorio, con gli obiettivi di conoscere i possibili utilizzi e le applicazioni basati su OpenStreetMap, acquisire familiarità con il modello dei dati OpenStreetMap e comprendere le modalità di contribuzione al progetto tramite gli strumenti esistenti.

OpenStreetMap (OSM) è un database mondiale di dati geografici aperti, che permette di raccogliere, rappresentare e riutilizzare informazioni che descrivono praticamente qualsiasi elemento fisico visibile sulla superficie della terra.

 Le associazioni potranno contribuire attraverso la raccolta dei dati con field papers, segnalando le attività abituali per condividere le informazioni con gli altri, aggiornando OpenStreetMap ed utilizzando i dati del software su GPS e Smartphone.

Grazie a questa formazione gli associati potranno mappare e mettere a disposizione della popolazione in modo gratuito, nuove vie e sentieri già esistenti o semisconosciuti del territorio locale con OpenStreetMap, o aggiornare percorsi e punti di riferimento che hanno subito modifiche.

In tal modo sarà possibile realizzare gli obiettivi della propria associazione in modo efficace e allo stesso tempo creare un servizio gratuito per la cittadinanza che, grazie alle mappe di sentieri e percorsi geolocalizzati in OpenStreetMap, potrà godere di incantevoli passeggiate in luoghi semisconosciuti del nostro territorio.

Con OSM è anche possibile contribuire al “Piano di Eliminazioni delle Barriere Architettoniche” (PEBA), come quello di Padova realizzato a maggio 2019 grazie ad OpenStreetMap. Lo scopo del PEBA, non è solo quello di ridurre le barriere architettoniche, ma anche quello di segnalare tutte le possibili difficoltà e ostacoli che possono incontrare le persone con disabilità lungo la strada, specificando, ad esempio, il grado di difficoltà o d’inclinazione di una rampa.